TEATRO

Harold Pinter. Il teatro del potere, il potere del teatro, Roberto D’avascio, Bianca Del Villano, Annamaria Sapienza (a cura di), Napoli, UniorPress, 2025
“Il volume prova a rintracciare l’eredità che hanno lasciato la figura e l’opera di Pinter, artista poliedrico e premio Nobel nel 2005, a partire dallo stato dell’arte dello spettacolo, della critica e del dibattito pubblico. Sviluppando istanze provenienti da più voci, i contributi raccolti testimoniano una vitalità ancora fortemente attuale e sentita rispetto a un drammaturgo, ma anche regista e attore, che ha cambiato il modo di scrivere e di pensare il teatro, ponendosi tra i riformatori più complessi della scena teatrale della seconda metà del Novecento…”
Tadeusz Kantor. Scritti vol. 3: 1985-1990; Silvia Parlagreco (a cura di), Ludmila Ryba (traduzione di), Spoleto, Editoria&Spettacolo, 2022
“Questo volume conclude la trilogia dell’edizione italiana degli scritti di Tadeusz Kantor. I testi qui raccolti accompagnano la creazione degli spettacoli degli ultimi cinque anni, i cui principali: Crepino gli artisti, Macchina dell’amore e della morte, Qui non ci torno più e Oggi è il mio compleanno sono tutti realizzati in coproduzione con il CRT Artificio di Milano. Kantor si ritrova, quindi, a trascorrere ancora una volta lunghi periodi in Italia…”


Sergio Escobar, Lo spettacolo infinito. Storie di teatro e di scenari politici, prefazione di Salvatore Carruba, Milano, Baldini + Castoldi, 2024
“Chiamato nel 1998 a dirigere il Piccolo Teatro di Milano, Sergio Escobar vuole da subito accanto a sé, come direttore artistico, Luca Ronconi: con lui, lungo un’amicizia di oltre trent’anni, condivide l’idea del teatro come continua, inappagata ricerca. È con questo sguardo irrequieto che Escobar si confronta ora con il peso della memoria per intrecciare, senza cedere alla nostalgia, frammenti di ricordi personali e storie di teatri che incontrano il mondo. Storie di come spettacoli sono stati accolti dagli spettatori e dal Potere di Paesi sulla soglia di storici cambiamenti, spesso traditi in nome della geopolitica che si è imposta sulle geografie...”
La parola di Napoli. La drammaturgia del «dopo Eduardo» in Italia, Luciana Libero (a cura di), Roma, Tab Edizioni, 2025
“Nel 1988 un’antologia critica dal titolo Dopo Eduardo documentò gli esordi di Manlio Santanelli, Annibale Ruccello, Enzo Moscato e definì l’area della drammaturgia napoletana degli anni Ottanta, da allora chiamata del “dopo Eduardo”. Un teatro dal forte carattere sperimentale, in rapporto dialettico con la tradizione, in connessione con i drammaturghi europei del Novecento...”


Peppino De Filippo, Una famiglia difficile, Napoli, Marotta, 2025
“La famiglia. Per l’autore, la sua, fu “Una famiglia difficile” e, qui, ne narra le vicende senza nulla nascondere perché: accada quel che accada, certe cose vanno svelate! Una narrazione scevra da ogni pretesa stilistica ma con una fantastica alternanza di toni, che si adegua agli stati d’animo dell’autore rispetto a ciascuna delle vicende toccate: dolcezza, nel ricordo della balia e degli anni di Caivano, tristezza, per un’infanzia non sempre felice, commozione e, insieme, pena per mamma Luisa…”
STORIA E SOCIETA’
Wi’am Qudaib, Diario da Gaza, prefazione di Francesca Albanese, Napoli, Tamu, 2025
“Wi’am Qudaih è una studentessa di diciannove anni della Striscia di Gaza.
Il 7 ottobre 2023 la sua vita, come quella di ogni palestinese, viene stravolta; dopo i primi mesi di sfollamento inizia a riversare su quaderni comprati per collezione ciò che sente e osserva durante l’assedio israeliano. Scopriamo così i desideri, i ricordi e le paure dell’autrice prima della guerra, quando il voto di maturità, i giri in macchina e le uscite con le amiche avevano un senso ordinario e confortante.
Questo bisogno di restare aggrappata alla vita nel ricordo del passato lascia spazio, però, all’orrore del presente, alla distruzione smisurata, all’attesa e a volte all’invocazione della morte. Lascia spazio anche all’ascolto del dolore degli altri, le cui storie vengono annotate con delicatezza e rispetto...”


Egidio Ivetic, Luigi Massimo Migliorini, Il destino del mare. Napoli e Venezia, Bologna, Il Mulino, 2025
“Andiamo ora a Venezia, all’avanguardia nella conoscenza europea del mondo, un attimo dopo a Napoli, che la ninfa Partenope sembra abitare per secoli se non per millenni. A Napoli ancora nei giorni in cui Lucullo costruisce un magnifico palazzo sul mare per coltivare svaghi terreni e ozii filosofici, e dopo di nuovo a Venezia, dove nelle lagune appena meno che inospitali vengono accolte da Oriente le spoglie dell’evangelista Marco. E così ancora, accompagnati dal ritmo lento e fragoroso del mare, che sia orizzonte oppure labirinto, che sia, dunque, un golfo o una laguna…”
Mirko Sebastiani, Adele Bei. Madre costituente, prefazione di Francesco Maria Bei, Ancona, Istituto Gramsci Marche, 2025
“Pensando alla vita asperrima di Adele, vissuta con forza d’animo ineguagliabile nei lunghi anni dell’esilio, del carcere e del confino non ci si può che sentire inadeguate. Se non ci fossero state le donne in questo nostro Paese l’Italia sarebbe oggi più arretrata e molti articoli della Costituzione non ci sarebbero stati. Adele Bei, con le altre venti madri costituenti, ha contribuito all’architettura portante della Carta definendo i principi cardine intorno ai quali le donne italiane hanno intrapreso, pur tra mille difficoltà, un cammino di emancipazione da una storica soggezione giuridica e culturale. Ad Adele e alle costituenti dobbiamo l’impegno per difendere nell’articolato costituzionale una effettiva nozione di parità tra i sessi e per porre le premesse di una completa affermazione delle donne nella famiglia, nella società, nelle professioni e nella vita politica...”


Giovanni Valletta, Ferdinando Palasciano. Una storia ancora tutta da scrivere, Napoli, De Nigris, 2025
“Nel cuore della Napoli ottocentesca, tra vicoli brulicanti di vita e fermento rivoluzionario, si dipana la straordinaria vicenda di Ferdinando Antonio Palasciano. Questo brillante chirurgo, emerge come una figura di rilievo, non solo nella storia della medicina, ma anche nel panorama politico e sociale del suo tempo. Durante i tumultuosi moti del 1848, Palasciano compì un gesto rivoluzionario: scelse di soccorrere tutti i feriti, senza distinzione tra amici e nemici, gettando così le basi per quello che sarebbe diventato il principio fondante della Croce Rossa...”
SAGGI
Francesca Odilia Bellino, Antonio Mastrogiacomo, Ensemble Dissonanzen. Trent’anni di musica contemporanea a Napoli (1993-2023), illustrazioni di Antonio Biasucci, Napoli, Cronopio, 2025
“Dissonanzen nasce nel 1993 per iniziativa del violoncellista Marco Vitali e del semiologo Massimo Bonfantini, con l’obiettivo di diffondere i linguaggi musicali contemporanei nella città di Napoli. In trent’anni di attività, il progetto ha attraversato molteplici traiettorie artistiche, diventando un punto di riferimento nel panorama musicale italiano. In questo volume, Francesca Odilia Bellino e Antonio Mastrogiacomo ricostruiscono le visioni e i percorsi che hanno animato Dissonanzen – festival, associazione, ensemble – intrecciando storie, documenti, materiali audio e testimonianze dirette…”


Gennaro Carillo, Temperanza, Bologna, Il Mulino, 2025
“Giudicata a torto una piccola virtù o addirittura un vizio, la temperanza è inattuale e rivoluzionaria Identificata con una sorta di mediocrità anonima, segno di conformismo e remissività, la temperanza sembra fuori posto in un tempo che celebra l’eccesso, la dismisura, l’urlo più forte, la sfida del limite. Ma la temperanza non è solo un freno a pulsioni distruttive, il suo percorso nei secoli ci racconta che è stata anche via verso la felicità, e fondamento della concordia fra i cittadini…”
ROMANZO
Wanda Marasco, Di spalle a questo mondo, Milano, Neri Pozza, 2025
“Se è vero che ogni esistenza viene al mondo per incarnare un dramma, quello di Ferdinando Palasciano e di sua moglie Olga Pavlova Vavilova è tra i più dolenti e irriducibili: è il dramma dell’imperfezione. Fin da bambino Ferdinando ha odiato la morte al punto da fare della salvezza la sua ossessione di medico. Ma una vocazione così grande, scontrandosi con le iniquità subite, non può che fallire e trovare casa nella follia. Olga, nella sua infanzia a Rostov, ha dovuto misurarsi proprio con l’alienazione materna, quintessenza di Storia e fragilità. Unico scampo da essa la fuga, frenata da una radice nascosta sotto la neve e dalla zoppia, che diventa destino e comunione con l’imperfetto. Ma si può vivere a un passo dall’ideale…”
