Il teatro oltre la rappresentazione. Le mille evocazioni di Tonino Taiuti incantano il pubblico del suo “Totò”.

CAMPANIA TEATRO FESTIVAL 2025

a cura di Gabriella NOTO

La magia, secondo alcuni sarebbe proprio questo: un’interruzione del normale ritmo della natura, tale da imprimere alla realtà una curvatura nuova sapientemente creata. 

Tonino Taiuti prende alla lettera la suggestione contenuta nel titolo della piccola rassegna Abracadabra – sezione letteratura”, che nell’ambito del Campania Teatro Festival 2025, ha portato in scena proposte insolite e di pregio nella cornice suggestiva (ma non troppo confortevole) del Giardino Romantico del Palazzo Reale di Napoli.

“Totò” è un moderno rito magico, un’invocazione di spiriti del passato. Le magie, lo sanno bene gli adepti, richiedono ritualità complesse, tempi severi, formule misteriose. 

L’attore segue il suo rito con rigore e appare dapprima come un fantasmatico Totò. In un’ordalia di suoni rotti e vibranti, i passi, i gesti inconfondibili del “Principe”, le sue battute sussurrate, ripetute, spezzate diventano parte dell’incantesimo che prosegue, imperterrito, lasciando il pubblico interdetto e incuriosito. Un largo, ostico silenzio di vibrazioni elettroniche ed esplosive, esagerate nel volume e nella ruvidezza, costringe lo spettatore a partecipare con il corpo all’accadimento scenico. Taiuti suona spalle al pubblico, si lascia andare con la chitarra elettrica in un naufragio di suoni rotti, rinnegati, stravolti.

Spentasi l’ultima nota, ecco arrivare la vera terribile invocazione: è quella del Don Fausto di Antonio Petito. Il diavolaccio si presenta, il dialogo viene improvvisato attraverso un vivissimo e irriverente teatro delle marionette.

Don Fausto chiede di conoscere tutte le cose, pretende che il suo nuovo servitore infernale lo conduca sulle ali della notte svelandogli ogni mistero. Il volo magico avviene e Tonino Taiuti, instancabile, divertito, sornione, conduce tutti nel cuore della Festa di Piedigrotta. Parla Viviani adesso, invocazione nell’invocazione, magia al quadrato che continua vorticosamente a risvegliare spiriti, demoni, suoni di tempi passati.

Per le strade, nella festa di Napoli, tutto è permesso e tutti sono presenti. L’attore è solo ma è centomila, con una sapienza ed un talento che lasciano incantati, a bocca aperta come si fosse davvero davanti al grande spettacolo pirotecnico della festa. Nei suoi gesti, nella sua immaginaria passeggiata tra la folla che si diverte, appaiono tutti: scugnizzi delinquenti, innamorati “rattusi”, mamme di famiglia, provinciali a spasso in città, trombette, piatti cucinati, botti e “tricche tracche”.

Divertitissimo il pubblico, risate stupite e di gusto, finché le ultime luci di Piedigrotta si stemperano in un’inattesa Livella di Totò, che spezzata, ripresa, accartocciata per divertimento mille volte, non perde infine un grammo della propria dolente solennità.

Il rito è compiuto. E di più, in questo breve, raro spettacolo, nel rifiuto della “rappresentazione”, nella tessitura fittissima tra musica e teatro, nelle suggestioni “non sense”, nell’indugiare autorevole e incurante su tempi apparentemente “vuoti”, così necessari perché il teatro si “faccia” come poesia, Taiuti ripercorre la propria ricerca e lascia apparire l’eredità colossale di Antonio Neiwiller e di quello straordinario sodalizio di artisti che negli anni ’70, a Napoli, riuscì a raccogliere con singolare grazia il lascito delle grandi avanguardie artistiche del primo Novecento.

E l’incantesimo riesce: in questo denso esperimento di arte totale – affascinante tanto più quanto concede alla ragione e alla rappresentazione di polverizzarsi e vacillare- l’attore si è confuso davvero con il mago, il Giardino di Palazzo Reale si è sollevato su, su, e poi è sparito, il pubblico tutto ha ascoltato voci del passato antiche ma mai dimenticate, ha applaudito ancora le grandi menti del nostro teatro ed infine, nella calura della sera di luglio, un po’ frastornato da tanto magico peregrinare, dai suoni, dalle voci, da botti e trombette, ha tributato al grandissimo Tonino Taiuti non solo applausi, ma larghi  – nostalgici – sorrisi di meraviglia.

“Totò” con Tonino Taiuti

Campania Teatro Festival – edizione 2025 – Abracadabra –Sezione Letteratura

A cura di Silvio Perrella

Organizzazione Vesuvio Teatro

Giardino Romantico di Palazzo Reale di Napoli

24 giugno 2025

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