Comincia per S la rivolta

Workshop di creazione per autori
a cura di Rosario Palazzolo
Dal 20 al 24 gennaio 2025 – ore 17.00 / 20.00
Per un massimo di dieci partecipanti – Presso il Centro Studi sul Teatro Napoletano, Meridionale ed Europeo

Inviare le candidature alla Segreteria Centro Studi sul Teatro Napoletano, Meridionale ed Europeo: info@centrostuditeatro.it
Quota di partecipazione: euro 100.00



Ecco cosa farò, mi sono detto, stavolta, mentre riflettevo sull’idea per un nuovo workshop di scrittura teatrale teatrale, farò che farò scendere i santi, tutti i santi, o quasi, nella terra del teatro, affinché perlomeno loro ci indichino un cammino, ci dicano qualunque cosa, fosse pure che non esiste alcun cammino che valga la pena di essere indicato, che occorre stare fermi, invece, su un altare qualsiasi, col vestito buono, la luce giusta.

E dunque ho immaginato un workshop a partire da ciò che significa santità, o l’essere santi, o essere considerati santi, o considerarsi santi, e convincersi che il mondo sia sbagliato e che pertanto occorre un deterrente marmorificato, immobile e santospirito, divino e ultravioletto, intangibile solo per chi non ci crede.

E insieme ai santi, a braccetto coi santi, ci saranno i supereroi, a portare dinamismo, a impugnare una qualsiasi arma, facendo volteggiare alabarde, mordendo o strabuzzando occhi, anche solo correndo dietro a un pallone, molto più di quanto occorra.

E non saranno i supereroi di adesso, ma quelli nati dai manga degli anni Ottanta, quelli che furono tramutati quasi subito in cartoni animati.

Insomma, iniziano per S, i santi e i supereroi, e la loro rivolta sarà contro la normalità, la disumanità, l’indecenza.

E in effetti sono dicotomiche, le due S, rispetto a quella umanità nuda e cruda di cui noi siamo inesorabilmente detentori, di cui ci auguriamo di far parte.

E pertanto mi chiedo/vi chiedo: cosa o chi può convincermi che un gesto, un atto, un fatto non

siano allo stesso tempo intrisi di bontà e propendano per la cattiveria?

E dunque così farò così: partendo da delle tracce introduttive e esplicative e ispirative proporrò ai partecipanti la scrittura di brevi drammaturgie che abbiano a cuore l’indecenza e la trascendenza, un’altra dicotomia, è vero, ma mettetevi il cuore in pace che sarà una guerra, da combattere con le armi aguzze dell’ironia, e della contraddizione, e il luogo sarà un luogo bellissimo per la disfatta, già agghindato a morte.

E per cui dieci artisti barbagianni, mi servono, che abbiano a cuore la produzione di pensieri rapaci in grado di germinare parole acuminate e che soprattutto siano in grado di gestire le omissioni, di lasciare un discorso aperto, spalancato, con tutta la sporcizia che necessita.


Ciascun candidato dovrà inviare una breve biografia e inoltre proporre un santo, uno di quei santi poco conosciuti, però, quasi ignoti, che si aggirano sul calendario e nessuno li conosce, e insieme a un santo ignorato indichi pure un personaggio dei cartoni animati, ciascun candidato, stavolta anche noto, ma che sia degli anni Ottanta.



Rosario Palazzolo è drammaturgo, scrittore, regista e attore.

Per il teatro ha scritto, fra gli altri: Ciò che accadde all’improvviso (2006), I tempi stanno per cambiare (con Luigi Bernardi, 2007), ’A Cirimonia (2009, premio ANCT 2020 allo spettacolo con la regia di Enzo Vetrano e Stefano Randisi), L’ammazzatore (2018), Eppideis (2021), Via Crudex (2023) Tiger dad (2024).

Nel 2016 ha pubblicato la raccolta di testi teatrali Iddi – Trittico dell’ironia e della disperazione (Editoria & Spettacolo), che comprende Ouminicch’ (2007), Letizia forever (2013) e Portobello never dies (2015); e nel 2019 il trittico Santa Samantha Vs. Sciagura in tre mosse (Il Glifo), che comprende i testi Lo zompo (2016), Mari/age (2016) e La veglia (2018).

Ha scritto e diretto il Dittico del Sabotaggio, composto dagli spettacoli Se son fiori moriranno (2023) e Ti dico una cosa segreta (2024), entrambi prodotti dal Teatro Biondo di Palermo.

Vincitore del 18° festival internazionale del teatro di Lugano, nel 2016 è stato insignito del premio nazionale della critica teatrale (ANCT) per la sua attività di drammaturgo.

Negli anni la sua scrittura è stata oggetto di studio presso diverse università italiane e europee, con approfondimenti monografici e tesi di laurea.

Per la narrativa ha scritto le novelle L’ammazzatore (Perdisa Pop, 2007) e Concetto al buio (Perdisa Pop, 2010), e i romanzi Cattiverìa (Perdisa Pop, 2013), La vita schifa (Arkadia Editore, 2020), proposto da Giulia Ciarapica per il Premio Strega 2020, e Con tutto il mio cuore rimasto (Arkadia Editore, 2021), proposto da Alberto Galla per il Premio Strega 2022.

Dal 2023 è tutor e docente di regia alla Scuola di Recitazione e professioni della scena del Teatro Biondo di Palermo.


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