Enzo Moscato, convegno di studi e focus sul grande attore
“Il volto di Enzo Moscato, moltiplicato per tre volte: tre colori che lo segnano e non lo trasformano, lo sguardo intento, le rughe che ne attraversano le guance, dall’alto giù, verso il mento. Non è il Moscato/attore questo che riempie la copertina nella foto triplice e virata di nero, di rosso, di azzurro che ci guarda. “Tradizione, Tradimento, Tradinvenzione” è il titolo, la foto è di Cesare Accetta, amico che da sempre ha seguito il percorso artistico dell’artista e ne ha fermato i passaggi creativi o gli umori personali. Né deve essere stata casuale la scelta di Francesco Cianciulli, che firma la grafica; di Antonia Lezza, altra amica e docente attenta al suo grande percorso faticoso; o quella di Raimondo Di Maio, signore attento della Libreria Dante & Descartes, che pubblica il volume. Eccolo Enzo Moscato, “oggetto di studio” in un convegno del gennaio di due anni or sono: 30 gennaio 2023, alla Sala Assoli di Napoli, giorno dedicato all’incontro sulla sua opera. Non immaginavano certo che, quasi un anno dopo, il 13 gennaio del 2024, il grande poeta del teatro dei nostri giorni ci avrebbe lasciati. C’erano quel giorno a parlare a Sala Assoli, Antonia Lezza (Ma noi dobbiamo giocare. To Play”), Simona Scattina (“Enzo Moscato e Franco Scaldati: prove di prossimità”), Pasquale Scialò (“Parole con le ali”), Laura Sicignano (“Baccanti à la manière de Enzo Moscato: disturbi, anarchia, ironia”), Giorgio Taffon (“Da Antonin Artaud, a Carmelo bene, a Enzo Moscato”)
ed Igina Di Napoli (“We Love Enzo”). Tradizione, tradimento, tradinvenzione: tre pratiche, tre sguardi che ne hanno segnato il percorso creativo. Furono, in quelle ore di convegno, oggetto di confronto e di studio, di proposte e di approfondimento.
Questo piccolo volume ne rende conto. Certamente senza volere concludere un percorso teorico che alimenta da sempre l’universo creativo di chi, come Moscato, osserva un universo richissimo, alimentandolo a sua volta con una grammatica, una sintassi, una lingua richissima e privilegiante per chi vi si voglia avvicinare, creando e portando in scena scritture che prendono ispirazioni da e con contaminazioni e confusioni profonde e “rivoluzionarie”…”
Tratto da Giulio BAFFI, la Repubblica del 13 Gennaio 2025
Tradizione, Tradimento, Tradinvenzione
“Antonia Lezza, docente di Letteratura italiana e Letteratura teatrale italiana all’Università di Salerno, fondatrice e presidente del Centro Studi sul Teatro Napoletano, Meridionale ed Europeo, è la puntuale curatrice del quadrno di saggi Tradizione, Tradimento, Tradinvenzione dedicato all’opera di Enzo Moscato, intellettuale, poeta e drammaturgo che dagli anni ’80, e fino alla sua scomparsa, avvenuta a gennaio del 2024, è stato un punto di riferimento imprescindibile, con la sua personalità multanime e il suo multiforme genio creativo, nel panorama artistico del nostro Paese: «Enzo è stato e sarà il nostro profetico poeta, la sua parola la nostra guida sensibile, la sua zona d’osservazione distante dalle fatue cose terrene è stato un atto d’amore» cosi scrive peraltro, nel suo contributo al volume, Igina di Napoli, direttrice artistica di Casa del Contemporaneo, amica e sodale di Moscato. Il saggio raccoglie le riflessioni emerse durante un seminario sull’opera di Enzo Moscato che si è svolto il 30 gennaio 2023, presso la storica Sala Assoli, nel cuore dei Quartieri Spagnoli, ricorrente e amatissimo sfondo sociale, antropologico e culturale delle pièce del Maestro…”
Tratto da Claudio FINELLI, Le Monde diplomatique – Il Manifesto del 12 Febbraio 2025
Ecco il quaderno di Lezza su Enzo Moscato
“La pubblicazione del quaderno Tradizione, Tradimento, Tradinvenzione. Sull’opera di Enzo Moscato curato da curato da Antonia Lezza, rappresenta un momento di rilievo per gli studi sulla drammaturgia contemporanea, approfondendo l’opera di una delle figure più emblematiche del teatro napoletano. Edito da Libreria Dante & Descartes, il volumetto trae titolo e origine dall’incontro-seminario svoltosi il 30 gennaio 2023 nella Sala Assoli. L’evento, esploro tre temi chiave della poetica di Enzo Moscato, figura di spicco della Nuova Drammaturgia Napoletana post-eduardiana che, in quell’ocensione, partecipò seduto in prima fila. La sua presenza discreta ma vibrante e le sue parole, allora cariche di un pathos che oggi suona come un commiato, lasciarono un segno indelebile nei presenti…”
Tratto da Giuseppe GIORGIO, Il Roma del 23 Febbraio 2025