Tessere Reti. Rete Internazionale di donne di Teatro “La Escritura de la/s Diferencia/s” e Rete per la parità di genere nelle arti performative.

di Alina NARCISO

Costruire una Rete richiede tempi lunghi e molta pazienza: è un lavoro certosino. È necessario avere un reale bisogno di condivisione e molta cura delle relazioni: costruire una Rete è costruire una comunità. 

Sin dai suoi esordi il festival La Escritura de la/s Diferencia/s si è caratterizzata per “FARE RETE”. Sin dai suoi esordi il “fare festival” è stato accompagnato da un processo di creazione di una Rete internazionale di donne di teatro formata dalle coordinatrici nazionali dei paesi partecipanti, le vincitrici nazionali e internazionali del concorso di drammaturgia che precede il festival, gruppi e compagnie teatrali a direzione femminile. L’intento della Rete è stato, sin dall’inizio, creare un movimento collettivo volto a dare  visibilità e valore al lavoro delle donne nel teatro, creare una comunità di artiste capaci di porre in essere azioni tese a superare il disequilibrio di genere in campo teatrale, oltre a costruire forme di collaborazione finalizzate non solo a promuovere il lavoro di ciascuna, ma anche a costruire veri scambi artistici e intellettuali È stato però solo nel corso della Pandemia che ci siamo rese conto che ce l’avevamo fatta: avevamo costruito una comunità creativa. Ed è stato sempre durante la pandemia che ci siamo accorte della grande ricchezza che essa rappresentava: abbiamo cominciato a produrre moltissime cose online, a metter su molti progetti di co-creazione, un programma radiofonico, un testo collettivo, etc  . La Rete internazionale di donne di teatro è oggi una comunità creativa formata da registe, drammaturghe e direttrici artistiche che, attivando legami di solidarietà e collaborazione, agisce per  dare  visibilità alla creazione teatrale e artistica delle donne di Italia, Spagna, Cuba e America Latina. Essa rappresenta il nucleo culturale e operativo del festival, per meglio dire, essa è il motore stesso del festival. Un festival che, in realtà, non ha nulla a che vedere con i “festival vetrina” e che rappresenta piuttosto il “luogo” dove le partecipanti della Rete si incontrano, presentano proposte, costruiscono relazioni, producendo veri e propri processi di scambio professionale e artistico, oltre che facilitare la circolazione e la conoscenza di testi e spettacoli. Un festival che nasce a Barcellona (Spagna) nel 1999; le cui prime quattro edizioni hanno avuto luogo in Italia, a Napoli (2000 -2008) e che nel 2009, per mancanza di fondi, è emigrato a Cuba! Da allora molto cammino è stato fatto e oggi La Escritura de la/s Diferencia/s è un festival internazionale di teatro delle donne, ufficialmente riconosciuto dal Ministero della Cultura di Cuba che coinvolge circa una quindicina di paesi dell’America Latina, più Italia e Spagna, e consiste nella rappresentazione di messe in scena, letture drammatizzate, work in progress dei testi vincitori – nazionali e internazionali – del concorso che lo precede e di spettacoli a regia femminile rappresentativi dei paesi partecipanti. Nell’ultima edizione hanno avuto luogo 16 prime internazionali: una gran festa del teatro delle donne! Questi i numeri complessivi: 38 opere pubblicate // 18 opere tradotte in italiano // 46 allestimenti di spettacoli e letture drammatizzate // 22 registe teatrali coinvolte // 32 drammaturghe premiate // oltre 150 artiste appartenenti alla rete costantemente attive. 

Il festival è preceduto da un concorso internazionale di drammaturgia femminile rivolto esclusivamente ad opere teatrali originali scritte da donne già professionalmente inserite nel settore dello spettacolo e aperto a tutte le forme di drammaturgia contemporanea.  Il Concorso – le cui opere vincitrici (una per ogni paese partecipante) vengono pubblicate, allestite da compagnie teatrali professionali a direzione femminile e rappresentate nel corso del festival –  raffigura una forma di partecipazione trasparente e risponde alla necessità di “andare alla scoperta” della produzione drammaturgica femminile. Certe dell’esistenza di tutta una produzione “sommersa” di cui si sa poco o nulla, che non passa per i canali ufficiali: uno stuolo di professioniste che lavorano quotidianamente nel teatro, ma che per le ragioni risapute – un sistema profondamente maschilista – non trovano la maniera di emergere.  Il concorso non è per principianti, sulla base del ragionamento che il problema non è esordire, ma che il difficile viene dopo, in termini di avanzamenti e possibilità di carriera. Insomma, sin dall’inizio abbiamo intuito che il problema era, ed è quello che successivamente è stato definito il “tetto di cristallo”;  che nel teatro risultava, e risulta, essere presente già a partire dall’accesso… al secondo piano! 

Inizialmente i testi vincitori sono stati pubblicati da varie Case Editrici – Guida, Iacobelli Libri, ManifestoLibri. Ben presto però ci siamo rese conto che, pur se pubblicati da case editrici di livello nazionale, i libri non avevano alcuna diffusione e visibilità. Nel 2009 abbiamo quindi deciso di metter su una​ piccola casa editrice online – Metec Alegre Edizioni – dedicata prevalentemente alla drammaturgia femminile, in modo da creare un “luogo” dove questi testi potessero essere facilmente reperiti e scaricati. Ad oggi, abbiamo pubblicato e tradotto (in italiano e in spagnolo) testi di 32 drammaturghe e abbiamo al nostro attivo circa 38 pubblicazioni – tra volumi collettivi e pubblicazioni singole – la maggior parte scaricabili gratuitamente. 

Ma ritorniamo alla ReteEssa non è una piattaforma di genere, un “luogo” dove presentare opere che si riferiscano al tema di genere: affrontare il problema della scarsa presenza delle donne nella produzione culturale e artistica solo dal punto di vista della “visione di genere” ci sembra limitativo, oltre che non sufficiente a cambiare lo “stato dell’arte”, oggi la nostra attenzione è focalizzata soprattutto sul tema dell’equità della distribuzione di risorse, “spazi” e “luoghi di lavoro”. Siamo convinte, difatti, che per dare soluzione al problema della scarsa presenza  delle donne nella produzione culturale e artistica sia necessario trasformarne i meccanismi di  produzione e richiedere politiche attive di riequilibrio di genere. 

In Italia, il processo è stato più lungo e difficile, nel 2006, abbiamo iniziato a costruire un primo nucleo di una rete di professioniste del teatro avviando una collaborazione con  il festival La scena delle donne di Bruna Braidotti. Dal 2009, nonostante il trasferimento a Cuba, abbiamo continuato caparbiamente a organizzare l’appuntamento italiano del festival, a fare il possibile per mantenere l’Italia dentro la Rete internazionale di donne del teatro collegata al festival, a mantenere vive le relazioni e i contatti con le realtà di teatro di genere presenti in Italia. Nel 2010, abbiamo presentato, al convegno per Le Buone Pratiche del Teatro, di Milano, il «Patto teatrale di genere» che impegnava coloro che lo sottoscrivevano a porre in essere azioni volte a riequilibrare la presenza femminile in ambito teatrale, che purtroppo, non raccolse molte adesioni. C’era, a quel tempo, un grande pregiudizio nei confronti delle donne di teatro che prendessero posizioni in tal senso: c’era il rischio concreto di una ghettizzazione. Poche ebbero il coraggio di firmare, nonostante la presentazione del “patto” fosse stata voluta fortemente da Mimma Gallina e la prima firmataria fosse Ottavia Piccolo. Insomma, sono stati anni e anni di grande ostracismo, di attraversamento del deserto. E non sto parlando  solo della presenza delle donne nei cartelloni ufficiali, ma anche dell’ostracismo strisciante, esercitato in molti modi – mancanza di visibilità, sostegno, partecipazione – contro manifestazioni volte a dare visibilità al lavoro delle donne del teatro. Dal 2010 al 2021 sono stati anni di attraversamento del deserto, ma sicuramente l’esistenza di un festival, anche se non realizzato in Italia, che rappresentava anche per le realtà italiane un luogo di incontro ci ha aiutate a non mollare.

Il settore dello spettacolo in Italia è, a livello europeo e non solo, uno dei più conservatori in termini di mantenimento di uno “status quo” di cui la diseguaglianza di genere è parte costitutiva.  

Questi i dati della presenza delle donne nel nostro sistema teatrale: 32,4%, la presenza delle donne complessivamente nel mondo teatrale, 37,5% le attrici, 21% le registe, 20% le drammaturghe, vale a dire una presenza maschile che sfiora l’80%, con un’ulteriore abbassamento delle percentuali nei teatri più importanti e negli Stabili, diretti esclusivamente da uomini. È recente la esclusione di Laura Sicignano dalla direzione dello Stabile di Catania, unica donna direttrice artistica di un Teatro Nazionale (come lei anche Pamela Villoresi direttrice artistica del Teatro Biondo di Palermo). E, tanto per dare un dato a noi più vicino, a Napoli, nell’ultima stagione, nonostante le nostre battaglie e il tanto parlare di riequilibrio di genere, la programmazione dello Stabile – sulle tre sale – presenta su 32 spettacoli – 4 regie femminili (12,5 %) e il teatro Bellini (stabile privato) su 18 spettacoli, nessuna. Qui non si tratta di diseguaglianza, qui si tratta di genocidio culturale!

A fronte di una situazione così diseguale e confortate dal fatto che la stessa Europa da molto tempo denuncia l’Italia per questa palese diseguaglianza e la invita a porre in essere misure adeguate, nel 2021, stanche di tante denunce rimaste inascoltate, abbiamo deciso di cambiare strategia. Finalmente il 12 settembre 2021, nell’ambito del festival La scena delle donne, La Compagnia di Arti e Mestieri, La Escritura de la/s diferencia/s, la cooperativa culturale femminile Coop En Kai Pan abbiamo organizzato,  l’Incontro nazionale delle operatrici dello spettacolo per la parità di genere nelle arti performative, con l’obiettivo: FARE RETE allo scopo di definire proposte di politiche attive per il riequilibrio di genere nell’ambito delle arti performative e avviare interlocuzioni con le varie istanze competenti. La sottoscrizione di un Protocollo di rete da parte di una trentina di realtà teatrali, distribuite su tutto il territorio nazionale, ha poi rappresentato la costituzione ufficiale della Rete per la parità di genere nelle arti performative, che ci tengo a dirlo è aperta a tutte le realtà e persone che ne condividono gli obiettivi. Abbiamo poi elaborato una “Proposta per la parità di genere nel settore dello spettacolo” –  contenente una serie di proposte di modifiche da introdurre nel Disegno di legge 2318 – Delega al governo e altre disposizioni in materia di spettacolo, nel Nuovo Testo sul DDL su spettacolo e creatività e nel Regolamento che regola la ripartizione del FUS – che abbiamo presentato alla Commissione Cultura del Senato e alla Direzione Generale dello spettacolo. E finalmente il 5 maggio 2022 è stata approvata dalla Commissione Cultura del Senato l’introduzione nel testo di legge Disposizioni concernenti il Fondo unico per lo spettacolo. Art 12. Comma 1 che recita: I decreti del Ministro della cultura di riparto dei contributi a valere sul Fondo unico per lo spettacolo di cui all’articolo 1 della legge 30 aprile 1985, n. 163, tengono conto del criterio  integrativo riguardante la promozione dell’equilibrio di genere dell’emendamento (poi introdotto in legge il 13 luglio 2022).

Questo primo risultato, che potremmo definire storico, se si tiene conto che è la prima volta che, in ambito di legislazione inerente il settore dello spettacolo si riconosce la necessità di politiche attive per il riequilibrio di genere, rappresenta indubbiamente un primo passo. Si tratta ora di tradurlo in regolamenti e misure attuative, ma il rischio che resti “lettera morta” è grande. Le resistenze sono enormi, il cammino è lungo e difficile, ma tutte insieme ce la possiamo fare.

Alina Narciso
Regista e drammaturga
Direttrice Artistica e Generale
La Escritura de la/s Diferencia/s
Festival Internacional de Teatro de las Mujeres

 1 Il festival che chiude l’edizione corrente, la IXa, si terrà dal 5 all’11 giugno 2023, a Santiago de Cuba.
 2 Metec Alegre Edizioni: http://www.metecalegre.com/it/
 3 Towards gender equality in the cultural and creative sectors – Publications Office of the EU (europa.eu)
4 Il Protocollo di Rete – il cui incipit recita: “Il presente protocollo d’intesa impegna coloro che lo sottoscrivono – Associazioni, Cooperative, Compagnie, Teatri, Enti, Istituzioni, Singole/i Artiste/i – a consolidare, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze e nel rispetto delle proprie autonomie, la RETE PER LA PARITÀ DI GENERE IN AMBITO TEATRALE E PERFORMATIVO con l’obiettivo di promuovere la cultura della differenza, di realizzare azioni politiche e culturali, eventi e iniziative finalizzate al riequilibrio di genere al 50% nell’ambito delle arti performative” – si può richiedere a reteparitadigenere@gmail.com
5  Al momento, al seguito di un secondo incontro nazionale  della Rete – Illumina: rete, teatro donne, 18 al 20 novembre 2022, Napoli – stiamo individuando la forma giuridica più adatta ai nostri scopi e organizzando tavoli di approfondimento sulle varie tematiche emerse nel corso dell’incontro. Per ulteriori informazioni sulla Rete per la Parità di genere nelle arti performative rivolgersi a reteparitadigenere@gmail.com
6  Art.1. Principi generali: (…) al  fine  di  conferire  al  settore  un  assetto  più efficace, organico e conforme ai principi  di  semplificazione  delle procedure amministrative e  ottimizzazione  della  spesa  e  volto  a promuovere il riequilibrio di  genere  e  a  migliorare  la  qualità artistico-culturale delle attività,  incentivandone  la  produzione, l’innovazione (….)