Nei nove secoli di storia, dalla sua edificazione ai giorni nostri il Castello di Capuana è stato Reggia e Tribunale, simbolo di giustizia e luogo di eventi, nozze e accadimenti che hanno lasciato sulle pareti delle sale e degli ambulacri del Palazzo le più varie tracce delle vicende di coloro che l’hanno abitato o solo frequentato: re e regine, cortigiani e castellani, armigeri e togati, sudditi e disperati. A descrivere i fatti che nel lungo fluire dei secoli hanno investito le mura di Castel Capuano è stato di recente editato, con le stampe della Rogiosi, il volume “Castel Capuano tra memoria e futuro nella città che cambia” a cura di Antonio Buonajuto, presidente della Fondazione Castel Capuano, che, con il contributo di esponenti del mondo giudiziario, accademici e studiosi dell’arte, uniti dalla voglia di far conoscere il Monumento alla città, ha disvelato quel che, per secoli era stato solo oggetto di fuggevoli sguardi, di legali e litiganti, che lo scorrere del tempo e la generale incuria aveva reso di oscura ed ardua lettura. Essi hanno narrato dei restauri del Palazzo e riportato all’attenzione dei cultori della nostra Storia, sale ed affreschi, cappelle e antiche prigioni, con opera laboriosa e paziente che solo una forte passione civile poteva suscitare e che ha indotto il Curatore, già presidente della Corte d’Appello di Napoli, ad unire ai saggi le testimonianze di donne ed uomini delle Istituzioni e della Cultura, intorno al progetto del cd. Museo delle Regole che, volgendosi al futuro del Castello, discorre del rapporto dell’Uomo con le Regole in un percorso espositivo unico al mondo che rimettiamo all’attenzione dei lettori.