Napoli
Il 19, 26, 29 gennaio e il 2 febbraio 2016, presso la sede dell’Associazione (via Matteo Schilizzi, 16 – Napoli), il drammaturgo Enzo Moscato ha tenuto un ciclo di quattro seminari, dal titolo Lo sguardo forestiero (Napoli, tra ‘Spaesamento’ di Jean Paul Sartre e ‘La pelle’ di Curzio Malaparte).
“Napoli, tra Settecento e Ottocento – come si sa – è stata approdo fascinoso-affascinante di coltissimi spiriti stranieri: Goethe, Stendhal, Dumas, Wilde, Dickens – tra gli altri. Tutti ne hanno scritto, tra stupore e ammirazione per le sue magnificenze artistiche e naturali; quasi mai tacendo, tra distacco e profonda pietà, delle sue piaghe e innascondibili arretratezze secolari.
Un’estrema e raffinata coda – a circa metà del Novecento – di questo ‘Gran Tour’ straniero verso l’ex capitale borbonica dell’assolato Sud – è rappresentato dalla diade intellettuale Sartre/ Malaparte.
Il primo ci soggiornò negli anni ’30 – quasi sul ciglio dello scoppio della seconda, mondiale guerra; il secondo, negli anni ’40, quando il conflitto era ancora in corso ed egli vi giunse, come ufficiale italiano aggiunto, al seguito degli eserciti alleati anglo-americani occupatori.
Entrambi, sia lo scrittore francese che quello toscano (e, quindi, a conti fatti, pure sempre forestiero, per gli abitanti autoctoni del luogo!), ci hanno lasciato straordinari documenti, testimoniali e narrativi, a proposito di questo loro transitare-vedere-annotare centralità e dettagli della plurale, rutilante e affabulante ‘essenza’ di Neapolis.
Il seminario 2016, condotto ancora una volta da Enzo Moscato e Antonia Lezza, mette dunque sotto vetrino – per un’analisi-lettura dei testi – le affinità e le differenze che corrono, al riguardo di Napoli, tra le scritture dei due grandi intellettuali europei: il minimalismo di stampo filosofico, fenomenologico-esistenziale, di Sartre, espresso nel racconto Spaesamento e il barocco estremo (che, più che uno stile, è un modo di comprendere e provare a spiegare la complessità di Napoli), che Malaparte dispiega nelle celebri e folgoranti pagine de La Pelle“.
Nota di Enzo Moscato