San Giuseppe Vesuviano (NA)
Li cunti da lo Cunto, pièce di figure e narrazioni da Lo Cunto de li cunti di G.B.Basile
Teatro d’appartamento, San Giuseppe Vesuviano (NA)
Interpreti: Sebastiano Cappiello, Alfredo Giraldi, Paola Maddalena, Daniele Mattera. Progetto e regia: Alfredo Giraldi, Paola Maddalena e Daniele Mattera. Aiuto regia: Barbara Esposito Bonaccorsi.
Sinossi
Pacione e i suoi figli liberano la figlia di un re rapita da un orco e ricevono il premio, ciascuno secondo la capacità e l’impegno. Le sorelle di Nella ne feriscono a morte l’amato Principe, ma lei, con uno stratagemma, lo guarisce e lo sposa. Cagliuso, per l’abilità di una gatta lasciatagli dal padre, prende in moglie la figlia del re e diventa il barone di Lombardia. Il figlio della Regina di Verde Colle, in visita dalle sorelle, è aiutato dai cognati a liberare una principessa prigioniera di un dragone, la sposa e ritorna con tutti al suo regno. Lise riceve dal mese di Marzo una cassetta magica che lo rende ricco e ne divide i frutti col fratello. Questi «li cunte che soleno dire le vecchie pe trattenemiento de li peccerille … ca lo gran felosofo mese l’utema felicità dell’ommo in sentire cunte piacevole, poccà, ausolianno cose de gusto, se spapurano l’affanne, se da sfratto a li penziere fastidiuse e s’allonga la vita».
Note di Regia
La raccolta di racconti di Giambattista Basile fu pubblicata la prima volta tra il 1634 e il 1636, dopo un periodo di studio delle espressioni e dei modi di dire popolari e di esplorazione dei generi del teatro di strada e di piazza. La stessa ricerca nella cultura e nell’arte campana ha guidato il nostro progetto di rivisitazione e teatralizzazione de “Lo cunto de li cunti”. La scena è spoglia per dare risalto alle voci degli attori, così che la ricchezza del napoletano barocco del ‘600 sia l’elemento centrale della messa in scena. Un teatrino è il vertice del triangolo in cui recitano i quattro artisti di strada – ora banditori, ora narratori, ora cantanti, burattinai, maschere e pupazzi – che fanno danzare le sonorità della parlata campana con l’energia dei temi e dei ritmi del teatro napoletano, diventando testimonianza di percorso nelle radici della nostra tradizione artistica.