Premi a “Il baciamano” con la regia di Antonio Grimaldi – Festival “Vd’A”, Rimini

Nell’ambito del Festival “Vd’A – incontri di teatro e danza”, che si è svolto a Rimini, sono stati assegnati tre premi allo spettacolo di Manlio Santanelli,  con Annarita Vitolo e Vincenzo Albano, diretto da Antonio Grimaldi.

Un uomo e una donna di alcuni secoli fa – forse uno schiavo e una sacerdotessa – e un gesto elegante. Un lavoro curato nei minimi dettagli, che “deflagra” grazie alla forza dei due attori in scena, capaci di prendere per mano il pubblico per accompagnarli dentro la storia. In bilico tra due idiomi diversi e spesso stridenti, i due protagonisti dimostrano che la forza della necessità scenica, se c’è necessità, sa regalare al pubblico emozioni autentiche.

Ad Annarita Vitolo, straordinaria interprete de “Il baciamano”. Tra un quadro e un tavolo da macelleria, l’attrice costruisce un personaggio dalle mille sfaccettature: ruvida e dolce, a tratti donna ingenua, per poi trasformarsi in una Medea dai lontani accenti cristiani. Corpo e voce, in lei, diventano una maschera non solo campana ma totalmente italiana. Un’interpretazione a 5 stelle, fatta di rughe e toni bassi che esplodono, luminosi, sempre supportati da un corpo che sul palco conosce la leggerezza di De Filippo e la drammaticità di Annibale Ruccello. Annarita è “Il Baciamano” – muscoli e pelle e sogni – un gesto antico che – nella sua statura – si trasforma in monumento.

Un uomo e una donna, nati nel passato remoto, ma ancora vivi. L’inquietudine e il corpo si fondono in un volo di gabbiano che attraversa l’oceano del teatro contemporaneo. “Il baciamano” è un esempio chiaro e intenso di come “una voce interna” riesca ad uscire e farsi impasto di vocali e consonanti, ritualità, corpo, dramma politico e amore. Attori straordinari, capaci di “caratterizzare” – ma senza cadere nella macchietta – un dramma che scende dal boccascena e guarda negli occhi il pubblico.