Lingua e lingue nel teatro italiano, a cura di Paolo Puppa, Roma, Bulzoni, 2007.
Il volume raccoglie gli atti del convegno internazionale Lingua e dialetti sulla scena italiana, svoltosi il 12 e il 13 marzo 2007, presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, con il patrocinio del 3 Dipartimento di Storia delle Arti e Conservazione dei Beni Artistici “Giuseppe Mazzariol” e del Dipartimento di Italianistica e Filologia Moderna in collaborazione con la Fondazione Cini. Oggetto d’indagine è il singolare rapporto tra lingua e dialetto a teatro, attraverso una mappatura della produzione drammaturgica italiana in cinque grandi aree regionali: veneta, milanese, romana, napoletana, siciliana. I quattordici saggi della silloge analizzano il peculiare utilizzo dei dialetti a teatro, lingue teatrali per eccellenza, ripercorrendo la pluralità di idiomi presenti nella drammaturgia italiana, come: il teatro di Carlo Goldoni, la cui lingua teatrale è soggetta ad una combinazione di scritto-parlato, sottoposta ad attenzioni di natura letteraria, ma segnata da espressioni veneziane, regionalismi di area lombarda, francesismi, eloquio toscano (Carmelo Alberti); la grande scuola napoletana da Petito ad Eduardo, in cui con molte e varie angolazioni il rapporto tra lingua e dialetto va considerato sia rispetto alla scena, sia in relazione al testo scritto poiché non sono solo drammaturghi-drammaturghi, ma frequentemente autori-attori (Antonia Lezza); il repertorio dialettale delle vastasate siciliane (Anna Sica); il teatro di narrazione, le cui differenti soluzioni linguistiche rispecchiano la diversità degli autori monologanti per tematiche e per aree geografiche di riferimento (Stefania Stefanelli). Scritti di: Paolo Puppa, Piermario Vescovo, Paola Martinuzzi, Carmelo Alberti, Gilberto Pizzamiglio, Roberto Cuppone, Alberto Bentivoglio, Pietro Gibellini, Antonia Lezza, Gaetana Marrone, Mariano D’Amora, Joseph Farrell, Anna Sica, Stefania Stefanelli.
Anno V, n. 23, maggio – ottobre 2007 – NOTIZIARIO PERIODICO